La CPE-N si è nuovamente occupata delle future relazioni della Svizzera con l’UE. Ha avuto un ampio scambio di opinioni con il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), sulla strategia di politica europea e sui prossimi passi concreti da intraprendere. Le discussioni si sono concentrate sullo sblocco del miliardo di coesione (21.050), che la Commissione ha sostenuto con 19 voti contro 6.

Contemporaneamente allo sblocco del miliardo di coesione, secondo la Commissione occorre perseguire anche una più stretta cooperazione con l’UE nel settore dell’istruzione e della ricerca. Con 11 voti contro 9 e 5 astensioni, la Commissione ha quindi deciso di apportare la seguente aggiunta al decreto federale sullo sblocco del miliardo di coesione: non sono contratti impegni sulla base del credito quadro «coesione» fintanto che il Consiglio federale non avrà sottoposto al Parlamento il messaggio concernente il finanziamento della partecipazione della Svizzera a Erasmus+. Nel contempo, con 19 voti contro 6, è stata presentata una mozione di commissione (21.3975), che incarica il Consiglio federale di sottoporre questo messaggio al Parlamento entro la sessione invernale 2021. Con 19 voti contro 6 la Commissione ha inoltre deciso di inviare una lettera al Consiglio federale sollecitandolo ad avviare al più presto i negoziati sull’associazione ai quattro programmi Orizzonte e sulla partecipazione a Erasmus+.

Situazione in Afghanistan

La CPE-N si è occupata approfonditamente della situazione attuale in Afghanistan e delle possibilità d’azione della Svizzera, in particolare nel settore dell’aiuto umanitario e dell’accoglienza dei rifugiati. Al termine del dibattito la Commissione ha deciso di presentare una mozione (21.3976), che incarica il Consiglio federale di intensificare i suoi sforzi per promuovere la stabilità nella regione e rafforzare i diritti umani. Se necessario, dovrà inoltre essere sottoposto al Parlamento un credito aggiuntivo per l’aiuto umanitario in Afghanistan.

Consultazione riguardante diversi mandati di negoziazione

  • Il mandato di negoziazione del Consiglio federale riguardante la partecipazione allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti nel quadro del Fondo europeo per la gestione integrata delle frontiere è stato sostenuto con 16 voti contro 4 e 4 astensioni.
  • La CPE-N è stata consultata sulle priorità della Svizzera per la 76a sessione dell’Assemblea generale dell’ONU e le ha approvate con 19 voti contro 4.
  • La Commissione ha approvato con 19 voti contro 5 il mandato di negoziazione del Consiglio federale per la Conferenza mondiale sul clima «COP26» che avrà luogo a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre.
  • La Commissione ha sostenuto con 16 voti contro 4 il mandato di negoziazione del Consiglio federale per la Conferenza delle Parti alla Convenzione sulla diversità biologica che si svolgerà a Kunming (Cina). Con 10 voti contro 8 e 2 astensioni chiede un’aggiunta al mandato negoziale negli ambiti dei diritti degli agricoltori, dell’accesso all’agrobiodiversità e dell’equa condivisione dei benefici.

Politica della Svizzera in materia di sanzioni

La Commissione proseguirà in una prossima seduta la discussione sulla revisione della legge sugli embarghi (19.085), avviata in giugno, poiché attende le considerazioni del gruppo di coordinamento permanente del Consiglio federale in materia di politica delle sanzioni sulla questione di una ripresa delle sanzioni tematiche nell’ambito dei diritti dell’uomo. Contemporaneamente tratterà anche l’iniziativa parlamentare Molina 19.501 (Introduzione di un fondamento giuridico per applicare sanzioni mirate in caso di gravi violazioni dei diritti dell'uomo e di atti di corruzione da parte di personalità politiche di alto livello), tematicamente legata a questa revisione.